Biomicron

Operatività


La Storia

Biomicron nasce nel 1978 da un’idea per ottimizzare le tecniche di micro titolazione, eliminando l‘interazione delle cariche statiche nelle reazioni immunologiche, che interferendo con la polarità del complesso antigene/anticorpo, potevano determinare errori interpretativi nei test diagnostici.
Si occupa poi di diagnostica in medicina nucleare “vestendo” di monouso tecnici kit RIA, ed ELISA e sviluppando e producendo monouso specifici per le tecniche in oggetto. Dalla ricerca interna nasce un dispositivo medico che ottimizza la diagnostica in allergologia, eliminando la possibilità di reazioni crociate, e di falsi positivi. Nasce così la lancetta monouso.

Partecipa alla ricerca e sviluppo di un contenitore per valvole cardiache, in cui si coniugassero: funzionalità, protezione e possibilità di sterilizzazione. Il progetto si estenderà poi allo studio di holder per facilitare l’impianto di suddette valvole.
È presente nella progettazione e realizzazione di moltissimi monouso “tecnici” che entrano nelle varie metodiche della diagnostica in vitro ed accessori tecnici per macchine impiegate nell’automazione della diagnostica in vitro.
Si occupa, di cromatografia liquido-liquido in HPLC, sviluppando e producendo kit ed elaborando tecniche originali da cui nascerà un brevetto per la determinazione dell’alcolemia ed in collaborazione con il dipartimento di farmacologia dell’ospedale San Luigi di Torino, un brevetto congiunto per una procedura che consenta lo studio della farmacocinetica (attraverso la determinazione dei livelli ematici) del mitotane (farmaco chemioterapico) permettendo l’ottimizzazione della terapia.
Progetta e sviluppa, bioreattori applicati alle tecnologie di fermentazione industriali, adottando tecniche che controllino gli standard di fermentazione e progettando impianti totalmente automatizzati, coordinati e pilotati da una serie di sensori (di temperatura – di pH – di viscosità ecc.) che inseriti nei punti strategici del processo, rilevassero automaticamente ed in finestre di tempo definite, i valori di parametri chimico-fisici cruciali, consentendo il corretto funzionamento del processo attraverso interventi automatizzati che agiscono sulle cause di eventuale “deriva” del processo. Tali impianti vengono adottati da aziende primarie in tutta Europa.

In collaborazione con il Politecnico di Torino intraprende lo studio e la progettazione e la prototipazione di un bioreattore dinamizzato per l’ingegnerizzazione delle colture tissutali in un ambiente totalmente biocompatibile e controllato da un sistema di sensori di rilevamento dei parametri vitali relativi.